Fra le straordinarie opere d’ingegneria mineraria presenti in Sardegna, Porto Flavia, realizzata nel 1924 e dedicata alla figlia del progettista, l’ing. Cesare Vecelli, è senz’altro la più ammirata. Il sistema per la spedizione dei minerali, fra i pochi al mondo, permetteva il carico di un mercantile in un giorno o due (in media 500 tonnellate all’ora), contro i 7 o 8 giorni di duro lavoro necessari nei faticosi metodi tradizionali. L’innovazione migliorò le potenzialità del gruppo di miniere che facevano capo agli impianti di Masua, ma contemporaneamente inflisse un duro colpo alle decine di operai e ai proprietari di piccoli vascelli a vela latina (le “bilancelle” di Carloforte). L’impianto smise di operare immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Oggi è possibile accedervi previo contatto con le organizzazioni che promuovono le visite in miniera. Le prime notizie documentate su questa miniera si hanno a partire dal 1614, quando Martino Esquirro ne ottenne la concessione e vi fece costruire una piccola Fonderia per la lavorazione del minerale estratto in loco. Tuttavia, il vero periodo di prosperità si ebbe nella seconda metà del secolo scorso quando la concessione fu accordata, nel 1865, a Prospero Christian. Questi, per migliorarne la resa, fece realizzare la fonderia, progettata e costruita con metodi innovativi, più a valle, nei pressi della spiaggia di Fontanamare, dove era possibile soddisfare il fabbisogno idrico. Nel 1872 la concessione passò alla ditta Geisser, che provvide a costruire nei pressi di Cuccuru Aspu una nuova laveria meccanica per un primo trattamento del minerale estratto; in quei primi anni di attività il minerale di prima scelta era imbarcato dalla spiaggia di Fontanamare alla volta di Carloforte, da cui era spedito alle fonderie continentali; il resto era fuso sul posto. Alla fine del 1895 le concessioni passarono alla Società Anonima di Nebida, che dopo due anni fece costruire l’imponente laveria Lamarmora, grazie alla quale la miniera poteva essere considerata all’avanguardia in Sardegna. Nel 1924 fu costruito il sistema di imbarco e di stoccaggio di Porto Flavia. Dopo la seconda guerra mondiale la concessione passò ad altre mani, fino all’esaurimento del giacimento.